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Tradizioni e costumi del popolo gitano

Il volontario europeo Manuel racconta alcune tradizioni del popolo gitano, per abbattere i pregiudizi che lo riguardano.

Autore

Manuel Losada Jimenez

Data

24/10/2024

Quest'anno uno dei nostri volontari è uno zingaro e ha deciso di rompere alcuni dei pregiudizi che affliggono la sua etnia, raccontare la sua esperienza e mostrarci alcuni dei suoi migliori valori e costumi. Il suo nome è Manuel Losada Jiménez

I costumi e le tradizioni zingari sono culturalmente ricchi, diversi e pieni di significato e storia. Attraverso un forte legame familiare e il rispetto per gli anziani, un senso unico di libertà, l'amore per la musica e la danza, un'ospitalità incomparabile e un profondo rispetto per la natura che li ha accolti e visti crescere (erano originariamente nomadi indigeni che viaggiavano per il mondo per stabilirsi in altri luoghi in un movimento chiamato lungo drom), gli zingari sono riusciti a superare una storia piena di disprezzo e difficoltà per creare la propria cultura bohémien unica che oggi continua a ispirare e affascinare sempre più persone in tutto il mondo. In un mondo come quello di oggi in cui la diversità culturale è più importante che mai, è essenziale riconoscere e valorizzare la ricchezza delle tradizioni zingare e lavorare per preservarle nel tempo per le generazioni future. Alcune delle più importanti sono:

Musica e danza:

La musica e la danza sono elementi fondamentali e distintivi della cultura gitana. La musica gitana è ricca e varia, con influenze provenienti da diverse culture e regioni. Il flamenco, ad esempio, è un genere musicale emblematico degli zingari spagnoli, un'eredità degli zingari la cui rilevanza ha trasceso anche fuori dai nostri confini, diventando uno dei marchi spagnoli più riconoscibili a livello internazionale, grazie a icone della cultura spagnola come Camarón de la Isla o José Mercé (autore di una versione dell'inno del Real Madrid). Mentre la musica rom nell'Europa dell'Est ha caratteristiche distintive che la rendono unica. Anche la danza gioca un ruolo fondamentale nell'espressione culturale gitana, con movimenti eseguiti con passione ed emozione che, aggiunti al canto e al battito delle mani del flamenco, riflettono la storia e le esperienze che il popolo zingaro ha vissuto nel corso della sua storia, una storia che iniziò come un lamento. e oggi è quasi come una religione per molte persone.

Rispetto (e paura) per il defunto e la morte:

La morte è un altro dei pilastri più importanti nella vita degli zingari: con egual timore e rispetto per essa, quando muore un familiare o un amico intimo è normalmente comune vestirsi di nero, generalmente per un periodo di tempo indefinito, perché In in questo modo esprimono il loro dolore. Inoltre, nella comunità zingara è consuetudine mostrare rispetto spegnendo la musica o non guardando la televisione, tra le altre cose.

Il valore e l’importanza dell’ospitalità:

L’ospitalità è un’altra virtù profondamente radicata e indispensabile. Gli zingari sono noti per la loro generosità e calore verso i loro visitatori, generalmente offrono cibo e la loro casa a coloro che li visitano. Questa tradizione di ospitalità è un pilastro fondamentale della nostra cultura, ed è considerata essenziale accogliere tutti e condividere ciò che abbiamo con gli altri.

Spero con queste righe di aver cambiato un po' l'opinione di alcune persone nei confronti degli zingari e di eliminare alcuni pregiudizi che sperimentiamo ogni giorno, pregiudizi che generano problemi nell'affittare un appartamento o le difficoltà nell'instaurare relazioni sociali. Persone che, in base alla mia esperienza, mi hanno trattato diversamente e con un trattamento inferiore senza darmi la possibilità nemmeno di conoscerle mentre mi chiedevo il perché. Inoltre, non posso dimenticare che quando ero bambino mancava qualcosa a scuola e la colpa era automaticamente mia.

Sono finiti i giorni in cui cercarono di distruggerci nei campi di concentramento o quando all'alba di sorpresa tentarono di sterminare tutti gli zingari della Spagna dando un ordine di cattura con cui rinchiudevano uomini e donne in diverse prigioni per impedire la riproduzione di ciò che avevano. Per loro è stata “una corsa malvagia”, nonostante i danni arrecati a centinaia di famiglie lungo il cammino o le lacrime dei bambini che guardavano impotenti mentre venivano portati via dalla vista dei genitori senza poter fare nulla. Questo evento è noto come “Il Grande Raid”.

Al giorno d'oggi, per fortuna, queste barbarie non si verificano poiché siamo riusciti a sopravvivere e a rimanere in piedi grazie al nostro carattere vagabondo, ma

continuiamo a dover affrontare nella nostra vita quotidiana alcuni pregiudizi e disprezzo,

come il fatto che alcune alte sfere vogliano prendere il sopravvento su qualcosa di così importante per noi come il flamenco, arrivando al punto di organizzare alcuni dei più importanti festival di flamenco senza artisti gitani (il che equivarrebbe ad organizzare un festival Jazz a New Orleans senza afroamericani) quando prima il flamenco non era nemmeno “cool” e a nessuno importava e veniva visto solo come qualcosa di marginale.

Nel 2025 ricorrono 600 anni dall'arrivo degli zingari in Spagna, una Spagna che oggi è anche zingara e nella quale gode attualmente e storicamente di elementi culturali gitani come il flamenco. Attualmente, e nonostante apparteniamo ad una cultura con tradizioni e valori che ci rendono unici, abbiamo una nazionalità diversa e ci sentiamo parte del nostro rispettivo paese (spagnolo, italiano...).

Non riesco a pensare a un modo migliore per porre fine a tutto ciò che con le parole più importanti per uno zingaro: Sastipen Thaj Mestipen (salute e libertà). Libertà necessaria per poter vivere senza essere giudicati.

***Le parole scritte in questo articolo rappresentano il punto di vista dell'autore e arricchiscono lo spazio di pensiero e dibattito che questo sito vuole essere.

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