É il momento di uscire allo scoperto, il mese del Orgoglio
19 Giugno 2023

di David Herrera
Il prossimo 28 giugno è la giornata internazionale dell’orgoglio LGBTIQ+, che ricorda gli scontri avvenuti a Stonewall nel 1969 a New York.
54 anni dopo, possiamo dire che la situazione è migliorata, vero?
La verità è che sarebbe cinico dire che lo scenario non è migliorato: dal 1990 l’omosessualità non è una malattia secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità; la bisessualità ha smesso di essere resa invisibile per cominciare a essere vista per quello che è, una semplice realtà; in alcuni Paesi le persone trans possono esprimersi con la propria identità di genere.
Ma non sono tutte rose e fiori:
Abbiamo dovuto aspettare fino all’anno scorso per avere un manuale di malattie mentali dove non troviamo persone transessuali malate, e continuiamo a vivere in un mondo dove non mancano messaggi di odio e discriminazione contro la comunità Lgbt. Nel caso dell’Italia, è ancora necessario ricordare i casi di discriminazione che furono i balletti verdi, il caso Braibanti e si conclusero con la morte di Giorgio Giammona e Antonio Galatola in Sicilia nel 1980. Fu il caso della nascita di ARCIGAY come principale associazione a favore dei diritti della comunità LGBT nel paese.
A distanza di oltre 40 anni,
Possiamo confermare che la situazione generale è migliorata, anche se c’è ancora molto su cui lavorare, ed è qui che vogliamo porre l’accento. L’associazione ILGA nel suo rapporto dello scorso anno sottolineava che in Italia ogni tre giorni viene denunciato un reato di odio contro la comunità Lgbt, ma si sospetta che il numero sia più alto a causa di tutte quelle persone che non lo denunciano per paura o mancanza di sostegno nel suo ambiente. Vediamo anche che ci sono partiti politici come Fratelli d’Italia che hanno tra le loro fila chi dice di no, le coppie gay non sono né legali né normali; 1 persona LGBT su 4 subisce discriminazioni sul lavoro e in Italia, a livello di diritti LGBT, possiamo affermare che la strada da fare contro la discriminazione, il matrimonio pieno o l’adozione è ancora molta.
Purtroppo ci ritroviamo con persone trans, soprattutto giovani, che si tolgono la vita a causa della mancanza di sostegno che trovano nel loro ambiente; vediamo che il governo Meloni usa tutta l’artiglieria possibile per delegittimare e attaccare la nostra comunità; ma non dobbiamo perdere le forze, è tempo di associarsi, di cercare sostegno e di costruire reti che permettano all’Italia di muoversi verso uno spazio più sicuro e più libero per tutti.