Attiva, come funziona
28 Febbraio 2023

Il 20 e 21 febbraio abbiamo realizzato “Attiva: esperimenti didattici e laboratori cooperativi”, assieme alla scuola secondaria inferiore San Vito di Recanati. Ci hanno contattato altre scuole chiedendoci “Come funziona?”, “Perché l’avete fatta?” e “Si può replicare?”.
Proviamo quindi a dare qualche risposta, convinti che condividere il senso e l’intenzionalità di questa pratica sia fondamentale per moltiplicarli.
Cosa è ATTIVA.
Indica una sperimentazione educativa integrale, che coinvolge un’intera scuola, tutti i suoi studenti, docenti, personale; Attiva cambia l’organizzazione della scuola, passando dalle classi chiuse e le discipline alla libertà di scelta in ambienti con attività diversificate.
Come funziona ATTIVA.
Attiva è stata costruita a partire da due mesi prima, con incontri con i responsabili della scuole e i docenti, per condividere l’organizzazione.
L’idea è sempre stata quella di rendere il processo stesso di costruzione dell’esperienza qualcosa di inedito, veramente collaborativo e democratico tra attori e attrici che non si conoscevano.
La struttura base vedeva infatti:
il coordinamento della due giorni, la gestione dei tempi e delle fasi, la presa in carico dei laboratori e il processo di accorpamento tra ragazz@ e corsi, in carico al Centro Fonti San Lorenzo che si interfacciava costantemente con le due docenti referenti della scuola; i docenti hanno partecipato alla creazione dei contenuti della due giorni (i laboratori, la scelta dei temi e delle modalità) insieme agli studenti; i corsi/attività/laboratori vedevano dei referenti responsabili (studenti, docenti o esterni – coloro che hanno proposto il laboratorio); ogni corso vedeva un docente di supporto dedito alla facilitazione del processo di realizzazione.

Definite le cornici dell’iniziativa, si è passati alla fase della “Raccolta Proposte”
Questa fase è durata una settimana, in cui chiunque poteva proporre attività in coppia o trio con altri: sia studenti, che docenti, che esterni (mediati dal CFSL). L’enorme offerta di proposte (45) venute dagli studenti ha spinto a fare degli accorpamenti, che i docenti hanno gestito incentivando i gruppi di ragazzi e ragazze ad accordarsi tra loro. Solo a quel punto è iniziata la fase di “Interesse” durante la quale tutt@ gli studenti e studentesse della scuola (240) hanno indicato 8 preferenze di corsi. Perché 8? I due giorni son stati divisi ciascuno in 2 moduli da due ore, che avrebbero compreso una rosa di laboratori ciascuno di essi. Considerando la volontà di permettere a ciascuno studente di svolgere 4 corsi diversi, differenti anche nei tipi di intelligenza attivati, si è stimato che con 8 preferenze si sarebbe riusciti a consentire a tutti di svolgere 4 moduli ritenuti interessanti. Raccolte le quasi 2000 preferenze, sono state incrociate nei due giorni completando 25 laboratori differenti al giorno, dalle arti marziali (kung fu e karate) alla creatività (necrologi, meme) dalle arti manuali (origami, trucco) alla cura (nail art, parrucchieria), dai lab operativi (cucina, cake design) a quelli psico-fisici (teatro, fotografia/selfie).
Perché.
Per noi Attiva rappresentava una palestra fondamentale, tanto per gli studenti quanto per i docenti, per provare alcune pratiche diverse e scoprire delle dimensioni diverse.
- Distribuire il potere, le responsabilità, i compiti;
- Mettere al centro l’interesse, la passione, la curiosità;
- Favorire la circolarità tra docenti, studenti, esterni;
- Promuovere l’apprendimento attivo, pratico, operativo, sia di contenuti formali che informali;
- Promuovere un fare scuola cooperativo;
- Mostrare le possibilità di una scuola DADA, basata su una Didattica per Ambienti di Apprendimento;
- Produrre un’apertura della scuola verso l’esterno;
- Portare dentro la scuola gli interessi e i saperi “extrascolastici” dei ragazzi, per conoscerli;
- Creare una palestra di collaborazione tra educatori e docenti, dove condividere metodi, modi, pratiche educative;
- Dare vita a un contesto basato integralmente su fiducia ed entusiasmo, non vincolante, ma fortemente motivante.
Per contattarci per collaborare: info@centrofontisanlorenzo.it